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CENTRO RICERCHE DIDATTICHE Ugo Morin
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dividendo polinomi |
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Presentazione dell'argomento
La divisone tra polinomi è un argomento del primo anno di scuola superiore un po' particolare, perché compare per breve tempo e poi si eclissa per il resto del curricolo, per ricomparire, forse, parecchi anni dopo in alcuni esercizi sul calcolo dei limiti.
Quello che quasi tutti ricordano sull'argomento è la cosiddetta 'regola di Ruffini', che è sostanzialmente uno schema di calcolo che semplifica un po' la procedura nel caso che il divisore sia di primo grado, liberando dalle lettere.
Nel lontano 1964, quando frequentavo la quarta ginnasio, fui impressionato da questa semplificazione e mi chiesi se lo schema si potesse estendere anche a divisori di grado qualsiasi. Dopo parecchi giorni di tentativi riuscii a trovare lo schema giusto e lo mostrai al mio insegnante, un giovane ingegnere che ammiravo moltissimo e aveva il dono di far appassionare alla sua materia: ne fu contento e mi propose una gara di velocità, per verificare se il metodo fosse realmente efficace; naturalmente, non dovendo scrivere molte volte le lettere, lo stracciai e si convinse della bontà dello schema, facendone pubblicità per tutto l'istituto, cosicché negli anni successivi potei approfittare un po' della rendita di questa 'scoperta'.
In realtà lo schema si può facilmente dedurre da quello usuale, immaginando di togliere le lettere e i calcoli intermedi, e sarà stato riscoperto chissà quante volte: c'è per esempio in un libro sui polinomi di Barbeau e anche in un articolo della rivista del Centro Morin.
Quello che mi ha sempre sconcertato è che in quasi tutti i libri di testo si continua a dire che lo schema esiste solo per i divisori di primo grado. Perciò, per chi ancora non lo conoscesse, lo descrivo nella prossima pagina.
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